Olio extravergine test casalingo: perché funziona solo con alcune varietà e quando non è affidabile

Il test del frigo per l’olio extravergine: la credenza popolare

Il **test del frigo** è ormai diventato un metodo popolare tra i consumatori per determinare la qualità dell’**olio extravergine** di oliva. La credenza comune è che, se l’olio di oliva si solidifica o presenta una certa opacità dopo un periodo in frigorifero, esso sia di alta qualità e genuino. Al contrario, se rimane limpido e liquido, sarebbe sinonimo di un prodotto di bassa qualità o addirittura di un **olio contraffatto**. Questa percezione è però fuorviante e non tiene conto della complessità della composizione dell’olio. In questo articolo, ci proponiamo di analizzare in modo oggettivo il perché questo **test casalingo** non è sempre affidabile e quali alternative esistono per valutare un **olio EVO**.

La scienza della solidificazione: cosa sono gli acidi grassi

Per comprendere il **test dell’olio di oliva in frigorifero**, dobbiamo prima considerare la composizione chimica dell’olio. Gli oli di oliva contengono vari tipi di **acidi grassi**, i quali possono essere suddivisi in due categorie principali: gli **acidi grassi saturi** e gli **acidi grassi insaturi**. Gli **acidi grassi monoinsaturi**, come l’acido oleico predominante nell’**olio extravergine**, tendono a rimanere liquidi a temperature più basse rispetto agli **acidi grassi saturi**.

Il **punto di solidificazione dell’olio di oliva** è dunque influenzato dalla proporzione di questi acidi grassi. In generale, l’**olio extravergine** che contiene una elevata percentuale di **acidi grassi monoinsaturi** solidificherà a temperature più basse rispetto a varietà che contengono una percentuale maggiore di grassi saturi, il che può indurre a conclusioni errate sulla qualità dell’olio.

Perché il test dell’olio in frigo non è un indicatore di qualità

La questione centrale è che il **test del frigo** non può fornire un’indicazione accurata della **qualità dell’olio**. Un **olio di oliva genuino** potrebbe non solidificarsi affatto a causa della varietà di olive utilizzate oppure per la presenza di additivi come la vitamina E, che possono influire sul comportamento dell’olio a basse temperature. Inoltre, la solidificazione dell’olio non è un’indicazione diretta della sua freschezza, aromi o componenti nutrizionali.

Ad esempio, un semplice passaggio in frigorifero non distingue tra un **olio extravergine** di alta qualità e un olio scadente, sebbene il primo possa non solidificarsi per motivi legati alla composizione chimica e non a una sua presunta inferiorità.

Cultivar e composizione: quando un vero EVO non solidifica

Un altro aspetto fondamentale è la varietà di olive, conosciute in gergo come cultivar. Esistono diverse varietà di olive ognuna con una composizione unica di acidi grassi. Varietà come la “Coratina” o la “Frantoio” producono **olio extravergine** con differenti gradi di solidificazione. È quindi possibile che anche un **olio EVO** di alta qualità non solidifichi affatto, semplicemente perché è fatto di una cultivar che non presenta elevati livelli di grassi saturi.

Inoltre, le condizioni di raccolta e produzione giocano un ruolo cruciale sulla composizione chimica dell’olio. Un **olio di oliva** raccolto e spremuto con cura può avere una qualità superiore, indipendentemente dalla sua reazione al freddo, e quindi è fuorviante giudicarne la bontà esclusivamente sulla base del **test del frigo**.

L’inganno degli oli raffinati: quando il test fallisce al contrario

D’altro canto, il **test casalingo** potrebbe anche ingannare in senso opposto. Gli oli raffinati, che subiscono un processo di trattamento chimico per migliorare l’aspetto e prolungare la conservazione, possono solidificarsi molto facilmente, apparendo a prima vista come un prodotto di alta qualità. Questo è fuorviante, poiché tali oli sono spesso privi delle sostanze nutritive e dei composti aromatici presenti negli **oli extravergini** di oliva freschi e naturali.

Il rischio di erroneamente etichettare un olio raffinato come autentico in base alla solidificazione dimostra quanto sia necessario un metodo più scientifico e dettagliato per valutare realmente l’**olio EVO**.

Come riconoscere un vero olio extravergine di oliva: i metodi affidabili

Per evitare di cadere nel tranello del **test dell’olio di oliva in frigorifero**, è fondamentale adottare metodi più complessi e affidabili per ***come riconoscere un buon olio extravergine***. Ecco alcune strategie efficaci:

  • Analisi sensoriale dell’olio: Implica l’assaggio e l’olfatto per giudicare l’aroma, la fruttatosità e il piccante dell’olio.
  • Leggere l’etichetta dell’olio: È importante verificare la data di scadenza e le informazioni sulla varietà e il metodo di produzione.
  • Laboratori di analisi: Un’analisi chimico-fisica condotta da laboratori accreditati può fornire un quadro preciso della composizione e autenticità dell’olio.
  • Certificazioni: Acquistare oli che presentano certificazioni di qualità o di origine può garantire un livello superiore di qualità e autenticità.

In conclusione, il **test del frigo** è una credenza popolare che non tiene conto delle complessità scientifiche alla base della classificazione degli oli. Adottando approcci più rigorosi e scientifici, è possibile riconoscere e scegliere un **olio extravergine** di oliva autentico e di alta qualità, evitando tecniche fuorvianti e non scientifiche.

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